Il locale Dipartimento di Salute Mentalepromuove da alcuni anni un programma di inserimenti formativi e lavorativi supportati rivolto agli utenti affetti da disturbi psichici gravi per realizzare il collocamento al lavoro attraverso l’attuazione di modalità, metodologie e strumenti checonsentano di perseguire le finalità previste dalle legge 68/99. Questa proposta è formulata da un gruppo multiprofesssionale di operatori del Servizio di Salute Mentale che mirano da un lato all’individuazione di risorse affidabili, compatibilmente con la realtà economica ed istituzionale della comunità locale, e dall’altro alla costruzione di percorsi di avvicinamento al lavoro nei quali diventa possibile individuare le reali abilità dei beneficiari. Tali iniziative, in relazione alle potenzialità dei soggetti interessati ed alle esigenze del mondo del lavoro, dovrebbero favorire e promuovere:
–“ l’inserimento lavorativo, anche a tempo parziale, di persone svantaggiate fasce deboli della popolazione in particolare di soggetti handicappati” ( Legge 5 febbraio 1992 n. 104);
–la costituzione di cooperative sociali… anche attraverso la concessione di contributi economici” ( Legge Reg. n. 62/95 art. 6 “ promozione dell’inserimento lavorativo” );
–la promozione dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoroattraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato.” (Legge 12 marzo 1999 n. 6).
Le linee guida che caratterizzano l’intervento partono dalla convinzione che l’inserimento lavorativo costituisca:
1. una tappa del percorso riabilitativo del paziente che ha raggiunto una buona stabilità psichica
2. una risorsa che permette di riacquisire gradualmente alcune abilità sociali e quindi maggiore autonomia
3. un’opportunità per elevare il livello di autostima.
I progetti riabilitativi sull’asse lavoro sono a carattere individuale e vengono promossi dall’équipe operativa del CSM che ha in carico il soggetto destinatario del progetto.
Tali progetti prevedono:
approfondita conoscenza dell’utente, delle sue potenzialità e del contesto familiare di appartenenza;
definizione degli obiettivi ed individuazione della tipologia di percorso più idonea al raggiungimento degli stessi;
ricerca dell’appropriata sede formativa e/o occupazionale (enti pubblici, imprese operanti nel settore privato, cooperative di produzione e lavoro,
cooperative sociali tipo B);
eventuale collaborazione, dove possibile, con il Centro per l’Impiego – Ufficio Collocamento Mirato e S.I.L. del Consorzio Monviso Solidale;
conoscenza approfondita dell’ambiente di lavoro, individuazione di un referente in sede per l’utente e per il gruppo operativo;
predisposizione, previo consenso e accettazione del destinatario, di un programma operativo che coinvolga tutti i soggetti che interagiscono con la persona, specificando gli obiettivi riabilitativi, i tempi, la durata, le mansioni, la necessità di compresenza e il corrispettivo economico;
predisposizione di un intervento di monitoraggio nell’ambiente lavorativo che, ogni qualvolta sarà possibile, verrà gradualmente ridotto nel tempo;
supervisione e verifica costante dell’andamento dell’inserimento e sua riprogettazione a seconda delle possibilità evolutive e delle modificazioni delle variabili ambientali e personali;
eventuale collaborazione ed integrazione con ulteriori reti di territorio (altre istituzioni, servizi sociali, associazioni di volontariato o di tutela della salute mentale, etc..)
I PERCORSI DI AVVICINAMENTO AL LAVORO SONO:
percorso finalizzato all’osservazione e all’orientamento al lavoro (stadio iniziale del programma riabilitativo)rivolto a soggetti non aventi esperienza lavorativa o provenienti da un lungo periodo di disoccupazione mediante:
1. corsi di formazione-lavoroche prevedono una parte teorica di orientamento ed una parte pratica (stage e tirocini formativi) con la collaborazione di agenzie esterne (Comuni, agenzie formative., Cooperative, etc…). Durata: durata prevista dal corso
2. inserimenti lavorativi di orientamento al lavoro e di osservazione, finalizzati a:
- progressiva conoscenza e padronanza dell’ambiente di lavoro e delle tecniche produttive, in un contesto semi-protetto che pone l’attenzione sulle modalità relazionali e sul raggiungimento di una maggiore autonomia;
- osservazione da parte dell’équipe delle reali capacità del soggetto in un ambiente lavorativo.
Durata: sino a 12 mesi prorogabile ad un massimo di 24 mesi. Percorso finalizzato all’entrata effettiva nel mondo del lavoro (stadio avanzato del programma riabilitativo) rivolto a soggetti privi della capacità di inserimento autonomo nel mondo del lavoro o che hanno percorso le fasi precedenti del programma riabilitativo mediante:
1. inserimenti lavorativi finalizzati all’assunzione.Durata: sino a un massimo di 12 mesi prorogabile ad un massimo di 24 mesi.
2. convenzioni di integrazione lavorativa, secondo la legge n. 68/99 (art.11): in questo caso, l’équipe del CSM che ha in carico il soggetto avente il riconoscimento di invalidità civile, in collaborazione con il Centro per l’Impiego – Ufficio Collocamento Mirato, può prevedere e fornire forme di sostegno, di consulenza e di tutoraggio al fine di favorire l’adattamento al lavoro del soggetto. Durata: sino ad un massimo di 12 mesi.
La collaborazione con la Di.A.Psi.e l’erogazione di contributi economici a sostegno del progetto da parte delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Savigliano Fossano e Saluzzo.ha reso possibile nel corso deglia anni la realizzazione di programmi individuali di inserimento lavorativo. L’integrazione economica realizzata dalla Dia.A.Psi. permette di garantire un reddito adeguato per chi sta attraversando una fase di transizione da un programma prettamente riabilitativo ad un percorso di reale avviamento al lavoro. In questa fase generalmente aumenta l’impegno lavorativo sia in termini di assunzioni di maggiori responsabilità e mansioni che di orario settimanale, per cui la compartecipazione erogata dall’Associazione ci permette di sostenere la motivazione e l’adesione dei partecipanti.
Inoltre in questo momento di crisi economica e delle strutture istituzionali i tagli effettuati dalla Regione sul bilancio dell’ASL sono considerevoli e richiedono una riduzione dei contributi economici erogati a tutti i pazienti, compresi quelli che seguono progetti di integrazione lavorativa.
Attualmente la DIAPSI cerca di sopperire a queste diminuzioni di liquidità per le borse lavoro integrando con una quota in percentuale pari alla riduzione applicata al bilancio dell’ASL, in modo che per ora i pazienti possano proseguire le loro esperienze riabilitative nel mondo del lavoro senza risentire economicamente dei tagli applicati.
Si precisa ancora che le borse lavoro hanno un rimborso mensile che varia in base alle ore di impegno prestate e che ha come minimo un importo pari a Euro 100,00 ed un massimo di Euro 260,00. Tali modeste cifre vanno ad integrare bilanci familiari già ridotti all’osso: per questo motivo la DIAPSI si sta adoperando perchè le famiglie coinvolte non abbiano riduzioni sulle loro entrate mensile, ma tale disponibilità richiede la possibilità di ottenere finanziamenti anche per il prossimo anno per i programmi di inserimento lavorativo preventivati.